Tutto, qui, è disarmato e gratuito, proteso: a chiunque lo accoglierà, un augurio di bene - perché la gioia è un turbine di quiete.
Lorenzo Gobbi
Analisi, libri e passioni
Se qualcuno volesse chiedermi perché scrivo (dubito che esista qualcuno che desideri farlo...), credo che risponderei: perché ne ho sempre avuto desiderio, e l’ho ancora; perché amo farlo; perché mi dà gioia; perché tutto il mio essere si dilata e si amplifica come quando leggo, quando converso con una persona che si rivolge a me per un consiglio o per un percorso di analisi biografica a orientamento filosofico, quando guardo un quadro di Chagall, quando ascolto un Adagio di Bach o di Mozart, quando converso con mia moglie, quando sono a scuola con i/le giovani che mi sono temporaneamente e parzialmente affidati/e, quando suono uno studio di Sor o un brano di Barrios sulla mia chitarra; perché mi viene; perché forse qualcuno leggerà e ne avrà nutrimento e magari anche gioia, e può accadere, se pure in dosi omeopatiche; perché è già accaduto, e più di quel che osassi sperare; perché scrivere per me è un modo di ascoltare; perché amo e sono amato; perché, al netto di tutto, a tanto e a tanti sono grato; perché c’è un prezzo da pagare, ma resta e resterà sempre una questione tra me e me, e non andrò a raccontarlo in giro; perché sarò felice se qualcuno mi dirà che ha letto qualcosa di mio; perché anche in una cartellina o in un cassetto, le mie parole sono felici di esistere, ed è bene che ci siano, anche non viste, anche inascoltate. E via così.